11 – #Residenze2018

Lo spazio è abitato da sedie vuote, disposte in ordine rigoroso, quasi militare. Al centro un palo stabilisce la simmetria, e le sue cinghie creano una chiusura al di sopra della scena. Una donna, sola, tenta di circondarsi dell’ordine perfetto: costruisce uno spazio simmetrico, evidente, in cui si senta sicura.

Lo cambia, non è perfetto. Nuove forme geometriche emergono, in disegni sempre più complessi. Che accade se gli oggetti e il corpo creano insieme un nuovo ordine? Lei è alla ricerca di equilibri con gli oggetti, in audacia crescente. Si lancia in una danza folle con la biomeccanica del proprio corpo, fino a sfidare la gravità e le proprie capacità, per vedere fino a che punto puó controllare ogni cosa. 11 porta sulla scena l’ossessione di una donna per la sua idea di controllo: l’effimera convinzione di poter gestire completamente se stessa e ció che accade attorno a sé. Si barrica contro l’imprevedibilità del Caso. Ma che accade se si arrende ad esso?