
Venerdì 6 aprile ore 21.00 - Ingresso gratuito
COPERNICO NON CI CREDEVA
uno spettacolo di Rocco Gaudenzi e Pablo Solari
con Andrea Delfino
produzione Centro Teatrale MaMiMò
in collaborazione con Comune di Reggio Emilia
Ph. by Greg Rakozy on Unsplash
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Copernico non ci credeva, nella prefazione alla sua opera più famosa, il “De revolutionibus orbium coelestium”, emerge come il famoso astronomo dubitasse delle sue stesse intuizioni, quasi incriminandosi e scusandosi per essersi ritrovato a dimostrare una tanto assurda tesi: la terra non è il centro dell’universo.
In un percorso che mette lo spettatore nei panni di un scienziato alla ricerca, lo avvicineremo a teorie e retroscena del mondo scientifico; attraverseremo il pensiero di grandi rivoluzionari prima che il mito li trasformasse in personaggi: Cusano, Galilei e soprattutto Copernico, del quale analizzeremo, con occhio attento ed ironico, la prefazione all’opera.
Attraverso i concetti assimilati daremo una lettura critica del mondo contemporaneo, l’era della rivoluzione digitale, ponendo particolare attenzione alla diffusione libera di dati e informazioni, cosiddetti open data; e scopriremo come non naufragare in questo mare di informazioni.
Note di regia
E come per Copernico i dati — ricordiamo con l’occhio nudo per solo strumento — sono stati il punto di partenza essenziale e sacro per rivelare quella verità, così l’uomo di oggi non può fare a meno che sempre ripartire da quelli per giudicare la realtà, superare il limite dell’apparenza e distillare nuove verità, più sintetiche e vicine alla realtà dei fenomeni. Richiamando Galilei, oltre che Copernico, vogliamo sottolineare che collezionare dati è un “ascolto” attento e paziente della realtà e che, se il senso umano è acuto in alcune circostanze, lo strumento lo può essere di più in altre. Decidere di usare uno strumento nuovo per accrescere ed oggettivare i nostri sensi non è un ammissione di debolezza, ma di forza, ove si superano paure e pregiudizi. In questo è utile riconoscere che ci troviamo nella posizione analoga a quella di Galilei. In generale, è importante riflettere su dove si stia spingendo la verità, rendendo questo percorso più trasparente e meno arcano. Proprio ripercorrendo queste tappe del pensiero, intendiamo guidare gli spettatori verso la consapevolezza che gli strumenti offerti dalla tecnologia possono farci capire molto di più su noi stessi e su ciò che ci circonda, svelandoci talvolta, a sorpresa, perfino la complessità del nostro pensiero intimo e dei nostri sentimenti.
Rocco Gaudenzi e Pablo Solari