
Sabato 11 febbraio ore 21.00
IL PRINCIPIO DELL’INCERTEZZA
(ispirato a Richard Feynman e dedicato ai nostri figli)
di Andrea Brunello
con Andrea Brunello e Enrico Merlin
musiche originali composte, realizzate ed eseguite da Enrico Merlin
regia di Andrea Brunello e Michela Marelli
luci e supporto tecnico di Andrea Lucchi
disegni di Salvatore Crisà
produzione Compagnia Arditodesio
In collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trento
Con il supporto finanziario della Provincia Autonoma di Trento e della Fondazione Caritro
Leggi la trama
Una lezione di meccanica quantistica. Un uomo che ama l’universo. Il metodo scientifico che si confronta con la pseudoscienza. Un segreto…
“Me ne sto sulla spiaggia, da solo, e comincio a pensare. Ci sono onde. Montagne di molecole, ognuna che si fa gli affari suoi… separati da miliardi di miliardi… eppure tutti assieme formano la schiuma. Epoche e epoche prima che degli occhi potessero vedere… anno dopo anno… rotolando con rumore di tuono, sulla spiaggia come fanno adesso. Per chi? Perché? Su un pianeta morto, senza vita da intrattenere. Incessantemente… torturate dall’energia… sprecata in quantità prodigiosa dal sole… versata nello spazio. Un insetto fa ruggire il mare. Nella profondità dell’oceano, tutte le molecole ripetono le forme una dell’altra fino a che non ne nascono di più complesse. Queste ne fanno altre uguali a se stesse… e una nuova danza ha inizio. Crescendo in dimensione e complessità… cose vive, ammassi di atomi, DNA, proteine…. che danzano una forma ancora più complicata. Poi fuori dalla loro culla sulla terraferma… eccolo che se ne sta dritto… atomi con una coscienza… materia capace di essere curiosa. Se ne sta sulla riva del mare… si pone domande sul porsi domande… io…. un universo di atomi… un atomo nell’universo.” (Richard Feynman)
Il Principio dell’Incertezza prende le mosse dai libri e dalla biografia di Richard Feynman, importantissimo e popolare fisico statunitense premio Nobel per la fisica nel 1965. È una vera e propria lezione di meccanica quantistica con un risvolto molto umano. Il progetto prende spessore dal fatto che Andrea Brunello, oltre ad essere attore professionista, possiede un Ph.D. in fisica teorica ed è stato per un certo periodo ricercatore. In scena si sviluppa l’esposizione del Professore che si inerpica attraverso alcuni fra i più misteriosi concetti della meccanica quantistica (l’esperimento della doppia fenditura, il gatto di Schroedinger, i many-worlds di Hugh Everett III) per raccontare un meraviglioso mondo fatto di misteri e paradossi. Ma sotto si nasconde un’inquietante verità. La lezione si trasforma così in una confessione che mescola le teorie più evolute della meccanica quantistica, le teorie dei mondi paralleli, con i segreti del professore, spingendolo a prendere una decisione estrema.
A supportare il lavoro in scena di Andrea Brunello c’è Enrico Merlin, musicista, che veste i panni dello “scienziato musicale”, ovvero il “fantasma” alter-ego del professore. Si crea così un connubio fra voce, testo, suoni e musica, che porta lo spettatore a vivere una piena esperienza teatrale pur senza negare i rigorosi contenuti scientifici presenti nel testo.
Spettacolo adottato da: