Prosa

Himmelweg, La via del Cielo

di Juan Mayorga
con Marco Maccieri, Luca Mammoli, Giusto Cucchiarini
e con ragazzi e ragazze delle scuole medie inferiori e superiori
regia Marco Plini
aiuto regia Thea Dellavalle
scene Serena Zuffo
costumi Nuvia Valestri / Cecilia Di Donato
light designer Fabio Bozzetta
Produzione Centro Teatrale MaMiMò, La Corte Ospitale

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La via del cielo è un testo molto importante: in quest’ opera Mayorga rivede l’evento più tragico del novecento, la Shoah, da una prospettiva nuova e crudelmente paradossale.
Negli anni ’40, prima che la verità sui campi di concentramento venisse alla luce, un commissario della Croce Rossa, insospettito da questi lager, chiede ed ottiene il permesso dell’alto comando nazista di visitarne uno. Il comandante del campo architetta per l’occasione la trasformazione del lager in un villaggio modello che avrebbe lo scopo di sperimentare la vita ideale per la comunità ebraica. Il testo segue le minuziose prove di questa gigantesca messa in scena in cui il comandante assume il ruolo del regista mentre i prigionieri diventano, loro malgrado, gli attori. Nei giorni precedenti all’ arrivo del commissario della Croce Rossa si susseguono prove di varie scena di vita felice sotto il controllo del comandante del campo; alla fine il commissario subirà questa gigantesca manipolazione e non potrà far altro che scrivere ciò che ha visto in questo campo,diventando suo malgrado complice del massacro di un popolo.

Quello di Mayorga è un punto di vista estremamente affascinante da cui guardare questa immane tragedia. Il testo contiene una grande quantità di suggestioni sulla realtà e la sua manipolazione, ma soprattutto ha un grande valore di conservazione di una memoria livida e non patetica, utile in particolare ad un pubblico giovane che ormai si riferisce alla Shoah più o meno come alle Crociate: un evento storico lontano e irripetibile, sepolto in un punto della storia lontano e nebuloso.