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IL BEL PAESE. L’italiano tra commedia e tragedia

di Fabio Banfo | con Fabio Banfo e Filippo Bedeschi | produzione Centro Teatrale MaMiMò

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Nelle opere dei grandi drammaturghi il linguaggio adottato è sempre specchio mimetico dell’azione drammatica. É interessante notare come l’italiano, lingua di fusioni e contaminazioni, abbia dato vita ad una distinzione molto netta tra i linguaggi adottati per descrivere l’epica dalla vita quotidiana, mantenendo spesso separate la “Tragedia” dalla “Commedia”.

L’avventura della formazione della lingua italiana segue di pari passo quella del teatro, seguendo, così come accaduto in poesia, due filoni, uno cosiddetto “alto” (tragedia) ed uno “basso” (commedia), come se si trattasse di due generi inconciliabili tra loro. Questa differenziazione era dovuta alla mancanza di una lingua comune parlata e scritta. La lingua italiana, infatti, è frutto delle inevitabili contaminazioni linguistiche e culturali che ha subito una terra che nei secoli è stata oggetto di colonizzazioni, invasioni e dominazioni di diversi popoli, soprattutto per la sua posizione geografica nel cuore stesso del Mediterraneo. L’unico ad aver operato una sintesi efficace è stato Dante Alighieri nella Divina Commedia ma al teatro italiano è mancata una figura come William Shakespeare capace di fondere tragedia e commedia sfruttando tutte le potenzialità della sua lingua.

Questo spettacolo vuole raccontare la storia di questo tentativo di incrociare la purezza di una lingua con i suoi mille regionalismi, le sue contaminazioni imprescindibili con il latino dotto, con le lingue straniere, la lingua insomma di una terra crocevia di storia e di storie, nel cuore stesso del mediterraneo, terra di viaggi e di migrazioni.

La narrazione di questa lunga avventura inizierà nel 1300 con Dante Alighieri per terminare con  Emanuele Aldrovandi, uno dei più giovani e affermati drammaturghi contemporanei, passando attraverso le pagine di alcuni dei più rappresentativi scrittori di teatro della lingua italiana, quali Machiavelli, Goldoni, Alfieri, Pirandello, Carmelo Bene e Pasolini, e con una incursione nel melodramma di Giuseppe Verdi.

I brani di testi verranno interpretati a leggio da due attori e introdotti con brevi testi che aiuteranno il pubblico a comprenderne la collocazione temporale, il contenuto tematico e linguistico, componendo una sintetica ed ideale storia della lingua italiana nel Teatro.