Teatro ragazzi

Chi ha paura dell’uomo nero?

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“Se non fai i compiti arriva il mostro e ti mangia!”, “Se non riordini la camera chiamo l’uomo nero che ti porta via!”. Queste frasi popolano l’infanzia di Martina e dei bambini di oggi e di sempre. Ma cosa succederebbe se l’uomo nero che tanto evochiamo tutt’a un tratto si materializzasse?
In questa favola l’uomo nero, un’ombra sui muri dal risolino stridulo, un mostro impalpabile simile a un corvo, con la sua bicicletta cigolante, il suo aspetto arcigno e il suo TI MANGIO, fa tremare la piccola protagonista che lo vede apparire inaspettato dalla nebbia della pianura. La paura cresce a tal punto che lei stessa si ritrova a seguirlo, a scrutarlo da lontano, a spiarlo. Una paurosa attrazione che si risolve con un anno in più, una sorellina discesa dalla luna e la scoperta che quell’uomo nero altro non è che…

Le paure sono una cosa seria. Le paure dei bambini lo sono ancora di più. Essi non sanno ancora distinguere chiaramente i sogni dalla realtà; si affidano alla conoscenza degli adulti che spesso minimizzano, spaventano con leggerezza o si rifugiano dietro “frasi bugiarde e vili”.
D’altronde i bambini lo sanno che esiste qualcosa di cui bisogna avere timore. Talvolta ne vanno essi stessi alla ricerca: devono sapere chi c’è in cantina, chi si nasconde nella casa disabitata.
Lo spettacolo ha il desiderio di riaffermare che l’uomo nero esiste, non importa se è concreto o è solo immaginato. La paura esiste e ci fa qualcosa. E’ dunque un sentimento che va affrontato seriamente, delicatamente e rispettato a qualsiasi età della vita.