
Martedì 22 novembre ore 21.00
RICCHI DI COSA, POVERI DI COSA?
Reading tra giornalismo, fotografia e musica
testo e voce Livia Grossi
foto e video Emiliano Boga
musica Jali Omar Suso
scrittura scenica Emanuela Villagrossi
video editing Silvia Torri
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Un viaggio tra Italia, Burkina Faso e Senegal, a cura di Livia Grossi – giornalista del Corriere della Sera, per parlare di teatro ed emigrazione, in tempo di crisi, tra video, interviste e musica. Sull’argomento la giornalista scrive: “I senegalesi incominciano tornare a casa perché il gioco non vale più la candela, gli italiani pensano all’Africa per fuggire da solitudine e povertà”.
Al centro del lavoro la riflessione per un Occidente alla deriva, la necessità di una nuova ridefinizione delle parole “ricchezza” e “povertà”, ma anche l’urgenza di ritrovare un senso all’incontro spettatore-attore. Ritrovare quel “Teatro delle origini” che, al di là di ogni luogo comune, stabilisca una rinnovata forma di condivisione della realtà attraverso il racconto e la sua rappresentazione. Un rito teatrale, antico e quotidiano, alla ricerca di una nuova civiltà di dialogo che confronta identità ed espressività diverse. Un giornalismo ripensato, a sua volta un “giornalismo delle origini”, capace di trasmettere, con sentimento e ragione, nuove e necessarie motivazioni. “Più di 200 compagnie teatrali lavorano in Burkina Faso, il sesto Paese più povero al mondo: come dire, quando il teatro è un’urgenza non ci sono limiti, solo sfide. Qui gli spettacoli sono un mezzo d’informazione e formazione sociale. Si parla di aids, emigrazione, infibulazione, decessi per parto, ma anche di come ci si cura con le erbe. Il teatro è ovunque, sotto i baobab nei villaggi, in piazza tra la polvere rossa della strada, sotto le stelle del teatro di Ouagadogou, o tra i panni stesi nella Casa della Parola, l’antica corte di Sotigui Kouyaté, il griot scelto da Peter Brook per il suo Mahabharata”.
Il reading è preceduto da un prologo dedicato a Thomas Sankara, “il Che Guevara africano”, con alcuni estratti del suo discorso sul debito pubblico, tratti dal libro “L’Africa di Thomas Sankara” di Carlo Batà.
Spettacolo adottato da: