Venerdì 6 e sabato 7 aprile ore 21.00 - ANNULLATO
SCUSATE SE NON SIAMO MORTI IN MARE
di Emanuele Aldrovandi | con Luz Beatriz Lattanzi, Marcello Mocchi, Matthieu Pastore e Daniele Pitari | regia Pablo Solari | scene Maddalena Oriani, Davide Signorini | sound designer Alessandro Levriero | produzione Ass. Centro Teatrale MaMiMò, in collaborazione con Arte Combustibile e La Corte Ospitale – Residenze 2016
Testo finalista Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” 2015
Spettacolo finalista Premio Scenario 2015
Testo presentato in anteprima in lingua catalana al Festival PIIGS 2015 di Barcellona con il titolo Balenes.
Progetto vincitore del bando MigrArti del MiBACT 2016
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SI COMUNICA CHE, PER CAUSE ORGANIZZATIVE NON DIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLONTÀ, LO SPETTACOLO È STATO ANNULLATO.
“Scusate se non siamo morti in mare”
Un cartello esposto da alcuni immigrati durante una manifestazione a Lampedusa.
In un futuro non troppo lontano la crisi economica – che invece di finire si è aggravata – ha trasformato l’Europa in un continente di emigranti. I cittadini europei, alla ricerca di un lavoro e di un futuro migliore, cercano di raggiungere i paesi più “ricchi”, ma devono farlo clandestinamente perché questi paesi, nel frattempo, hanno chiuso le frontiere. Fra i tanti mezzi per espatriare illegalmente uno dei più diffusi è il container: i clandestini salgono a bordo, pagano mille dollari alla partenza e mille all’arrivo, senza sapere dove verranno scaricati. I personaggi di questa storia sono quattro e non hanno nome, sono identificati dalle loro caratteristiche fisiche: il Robusto, la Bella e l’Alto sono i tre migranti e il Morbido è il proprietario del container.
Il testo è diviso in quattro parti. La prima è al porto in attesa della partenza, la seconda è il viaggio per mare dentro il container, la terza è in mezzo al mare dopo il naufragio dell’imbarcazione su cui viaggiavano e la quarta è un epilogo quasi onirico, forse un’allucinazione: l’arrivo delle balene. Partendo dal presente e immaginando un possibile futuro, il testo s’interroga sulla migrazione, sia come fenomeno politico che come evento naturale.