Lo stage estivo intensivo (SEI) è un’esperienza di teatro pensata per chi vuole provare l’esperienza immersiva di un lavoro accademico, nella quiete e nella bellezza dell’Appennino Modenese a Savoniero di Palagano.

Il laboratorio SEI è un appuntamento tradizionale del Centro Teatrale MaMiMò, pensato per permettere ai partecipanti di fare un’esperienza di lavoro teatrale di approfondimento, condotta da diversi insegnanti e quindi multidisciplinare, lontani dalla città, dal lavoro e quindi totalmente immersiva e a contatto con la natura.
L’edizione di quest’anno sarà un’edizione speciale perché abbiamo deciso di condividere con i partecipanti i temi di lavoro affrontati dalla progettualità triennale europea Theatre in Palm, una rete di 12 diverse realtà teatrali di 12 diversi paesi di cui siamo entrati a far parte, in collaborazione con Fondazione E35.
Così come accaduto nelle residenze artistiche che abbiamo svolto nel 2023 e 2024, al centro del lavoro del laboratorio saranno quindi un testo teatrale: l’Antigone di Sofocle ed il discorso di Antonio Guterres sul cambiamento climatico. Centrali saranno quindi il tema della
giustizia, della cittadinanza attiva, dell’impegno civile e della lotta per il cambiamento.
Un valore aggiunto dell’esperienza sarà sicuramente quella di poterla svolgere a contatto con la natura, lavorando all’aperto in montagna, circondati da prati ed alberi, immersi nella stesso ambiente naturale che ci si propone di preservare e salvare.
Alla fine dei sei giorni di lavoro è sempre stata svolta una dimostrazione finale, aperta al pubblico, tesa a condividere esiti e risultati
della ricerca teatrale svolta, ma quest’anno anche questa diventerà un’occasione speciale, infatti renderemo pubblico questo momento finale, portandolo nei nuovi spazi della nostra scuola presso l’ex Mangimificio Caffarri, in via Gioia a Reggio Emilia, un modo per valorizzare la ricerca teatrale svolta dai nostri allievi e per inaugurare gli spazi che presto diventeranno uno dei luoghi cardine della nostra vita associativa, scolastica e artistica, per la nostra associazione e per la città.

Non è richiesta alcuna esperienza teatrale pregressa. Nel prezzo sono compresi vitto e alloggio.

Maggiori informazioni

3666145695 – scuola@mamimo.it

Lo stage estivo junior è un’esperienza di teatro intensiva, pensata per far vivere una settimana di immersione totale nella pratica del teatro, attraverso esercizi tecnici e di creazione. 

È rivolto a ragazze e ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni e non è necessaria una particolare preparazione antecedente. 

Come tecnica di lavoro si userà principalmente l’improvvisazione, quindi non verrà richiesto di imparare a memoria nulla. 

Per info: scuola@mamimo.it  oppure 339 8234092

Sabato 2 e domenica 3 dicembre 2023

LA FERITA
docente Alessandro Sesti

Orario: indicativamente 10:00/19:00 con pausa pranzo

“Le emozioni non sono fattibili. Le azioni sono fattibili e, se le fai correttamente, suscitano i sentimenti.”

“Quando sei sul palco devi avere la sensazione che ti stai rivolgendo al mondo intero e che quello che dici è così importante che il mondo intero vuole ascoltarlo.” – Stella Adler – 

“Da dove vengono le nostre idee? Forse le migliori, quelle vere, non sono un premio per il talento o per la fortuna, bensì per l’umiltà.” – David Mamet –

Da oltre dieci anni conduco una ricerca basata sul teatro di narrazione che parte dalle piccole storie di tutti i giorni per affrontare argomenti più trasversali.
Mi piace partire da questi tre piccoli pensieri di due artisti giganti del nostro tempo. Una delle più grandi attrici della storia ed uno più interessanti drammaturghi contemporanei.
Esse rappresentano molto bene gli elementi cardine del “mio” teatro e come si può facilmente notare non toccano una sola disciplina di quello che, appunto, si intende per “fare teatro”.
Nella mia carriera ho scelto di affrontare la scena in ogni sua sfaccettatura. Dall’ideazione alla scrittura fino ad arrivare alla sua traduzione e restituzione sul palcoscenico.
Facile a dirsi, ma da dove si comincia?
È presto detto, si parte da noi stessi. Prima di tutto è necessario ascoltarsi e comprendere quale necessità stiamo vivendo. Di cosa sentiamo l’esigenza di parlare, quale argomento vogliamo sviscerare fino al midollo. Quale tematica vogliamo affrontare come se fosse questione di vita o di morte?
Successivamente identifico una storia, piccola, unica, umile. La storia che potrebbe essere del nostro vicino di casa, un nonno, un amico di vecchia data, qualcuno come tanti, qualcuno come noi.
Prendere una storia come tante e trasformarla in un racconto universale che riesca a far emergere al massimo della sua potenzialità la tematica che abbiamo scelto.
A questo punto non “resta” che tradurre in scena quanto abbiamo vissuto e scritto tenendo ben a mente come monito le parole di Stella Adler.
Seguendo queste tre fasi ho creato un mio modo di fare teatro che si allontana per definizione da quello che altrimenti diventerebbe un mero esercizio di stile.
Da qui inizia il nostro percorso: da noi, dalla nostra capacità di osservare e da quella ferita aperta che può guarire solo grazie all’arte e alla condivisione.

Struttura laboratorio

Come accennato si partirà dall’individuazione di un argomento “necessario”. Un tema che si vuole affrontare e trasformare in “teatro”.
Il secondo passo sarà quello di trovare la storia di una persona o più che diventi funzionale al racconto di questo argomento scelto.
Si chiede ai partecipanti di scegliere l’argomento che si vuole affrontare. La scelta DEVE essere guidata da un bisogno personale e non tematiche derivanti da mode del momento.
Nei due giorni che passeremo insieme eserciteremo l’osservazione quanto più possibile attraverso una serie di giochi, esercizi teatrali e non.
Cercheremo poi di trasportare la crescita della nostra capacità di osservazione all’interno di un testo.
Una volta ultimata questa prima bozza di testo si passerà alla traduzione scenica.
Al termine della due giorni, in una piccola restituzione, condivideremo quanto esplorato, non necessariamente in forma “spettacolare”. Una condivisione di quanto vissuto. Ciò che sta alla base del nostro mestiere.

Si richiede un abbigliamento nero e comodo.
Un quaderno e una penna o in alternativa un portatile per la scrittura. (No tablet)

Alessandro Sesti

Nato a Foligno nell’88, è attore e drammaturgo di formazione indipendente.
Nel 2013 fonda l’Ass. Culturale Strabismi, che dal 2015 da vita all’omonimo festival di cui è direttore.
È stato direttore artistico anche del Teatro Thesorieri di Cannara ed è consulente per festival EaT Enogastronomia a Teatro di Spoleto.
Dal 2015 concentra la sua ricerca artistica sul teatro di narrazione con gli spettacoli Fortuna, Veleno, Ionica e Luca 4,24 e sulla performance, con C’era una volta una bambina e Barbablù.
Nel 2019 vive sotto scorta di massimo livello, per creare la drammaturgia dello spettacolo “Ionica” che racconta la vita di Andrea Dominjianni, testimone di giustizia Calabrese. Nello stesso anno fonda insieme a Debora Contini, clarinettista dell’Orchestra da Camera di Perugia, la Compagnia Sesti/Contini con la quale ottiene numerosi riconoscimenti tra cui il premio Luna Crescente di Teatro Invito e il premio “Teatro voce della società giovanile” di ITC San Lazzaro e nel 2020 il premio della giuria critica a Direction Under 30, il premio della giuria critica “Dante Cappelletti” 2019 con lo spettacolo “Luca 4,24”.
Vince la menzione speciale al Premio Scenario 2021 con “Tonno e Carciofini – una storia wrestling” e al premio Scintille 2022 con “L’origine dell’eroe”.
È stato attore e performer per la compagnia Leviedelfool.
Lo spettacolo “Nato Cinghiale” viene selezionato da Play With Food 2021.
Cura testo e regia per “House we left” ed “ILLIBERIS – fiaba per un padre mai nato” al Todi Festival 2023, entrambi prodotti dal Centro Teatrale MaMiMò. 
Attualmente è in produzione con e “Nostalgika” progetto vincitore del bando “Vestiti della vostra pelle” condotto da Andrea Cosentino.

Informazioni e iscrizioni:

3666145695 – scuola@mamimo.it

Sabato 3 e domenica 4 febbraio 2024

DAL TESTO ALLA SCENA: IL LAVORO DEL REGISTA TEATRALE
Docente Marco Plini

Orario: indicativamente 10:00/19:00 con pausa pranzo

Una laboratorio di introduzione ai metodi e alle tecniche della regia teatrale, condotto da Marco Plini, regista internazionale, coordinatore del corso di regia dell’Accademia Paolo Grassi di Milano.

Di cosa si occupa un regista? Quali sono le competenze che deve sapere mettere in campo? Come si analizza un testo dal punto di vista registico, ovvero per farne uno spettacolo? E come si dirigono gli attori in un processo creativo? Attraverso un lavoro teorico e pratico, un laboratorio aperto a tutti coloro che vogliono conoscere e approfondire il ruolo del regista nella creazione di uno spettacolo.

A partire da scene di un testo teatrale proposto dal docente, verrà  introdotta una metodologia di analisi volta a trasformare la parola scritta in azione scenica, aprendo tutte le possibili vie interpretative dei personaggi e delle situazioni date. A questo lavoro teorico seguirà un approccio pratico alla messa in scena del testo, con esperimenti spaziali e improvvisazioni con l’obiettivo di esplorare  attraverso il gioco scenico quanto scaturito dal lavoro di analisi del testo.

Non è richiesta alcuna preparazione specifica di regia teatrale, viene però richiesto di aver frequentato o di stare frequentando un corso di teatro.

Informazioni e iscrizioni:

3666145695 – scuola@mamimo.it

Un laboratorio pillola con l’attrice Eleonora Giovanardi, che dopo una carriera di successi nel mondo del cinema e nei più importanti teatri nazionali, torna al MaMiMò dove ha iniziato a muovere i suoi primi passi nel mondo della recitazione.

Tutte le più grandi teorie della recitazione sono andate alla ricerca di un unico segreto: ricreare sul palco o sul set la scintilla della vita. Che tecniche adottare per costruire una performance credibile? Come avvicinarci al testo? In definitiva, come instillare verità in quelle funzioni narrative che chiamiamo personaggi?

ELEONORA GIOVANARDI
Nata a Reggio Emilia si avvicina al teatro grazie alla compagnia MaMiMò e dopo la laurea in Scienze della Comunicazione si diploma come attrice presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Oltre a calcare importanti palcoscenici come il Piccolo Teatro di Milano ed ERT-Emilia Romagna Teatro, si avvicina presto alla televisione diventando spalla del comico Maurizio Crozza nella trasmissione Crozza nel Paese delle Meraviglie.
Debutta sul grande schermo come coprotagonista del film di Checco Zalone Quo Vado? e prosegue la sua carriera attraversando diversi linguaggi espressivi: dal cinema alla televisione, dalla performance al teatro. Tra i suoi ultimi lavori si ricordano il lungometraggio Evelyne
tra le nuvole, di cui è la protagonista, Lea-Un nuovo giorno, fiction record di ascolti di Rai1 e Il giardino dei ciliegi di Anton Checov per la regia di Rosario Lisma.
Attualmente è in tournée con lo spettacolo L’estinzione della razza umana di Emanuele Aldrovandi.
Nel 2021 è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.
Al lavoro di attrice affianca quello di insegnate e di acting coach e nel 2020 co-fonda l’APS Amleta, un’associazione di promozione sociale che si batte per contrastare la disparità e la violenza di genere all’interno del mondo dello spettacolo dal vivo.