Il buio più fitto della notte sembra eterno, ma proprio allora, nel cuore del solstizio d’inverno, la luce ricomincia la sua lenta risalita. È in quel confine tra oscurità e speranza che prende vita la storia narrata in Aquile Randagie: una vicenda vera, fatta di coraggio e fedeltà, che attraversa una delle notti più lunghe della nostra umanità.
Nel 1928 il regime fascista decreta la soppressione dello scautismo in Italia. A Milano, però, un gruppo di adolescenti decide di non piegarsi a una legge ingiusta. Guidati da Giulio Cesare Uccellini, detto “Kelly”, e da Virgilio Binelli, scelgono la clandestinità. Nascono così le Aquile Randagie: ragazzi in pantaloncini corti e fazzoletto al collo, che sfidano la dittatura con la forza della loro promessa scout, custodendo i valori di libertà e fratellanza quando sembravano destinati a spegnersi.
La loro avventura durerà diciassette anni: campi segreti, giornalini clandestini, nomi di battaglia e codici segreti. Dopo l’8 settembre 1943, la loro resistenza giovanile diventa aiuto concreto: con l’operazione OSCAR organizzano una rete che mette in salvo migliaia di ricercati, ebrei, prigionieri politici, renitenti alla leva. Ragazzi di vent’anni che, in silenzio, diventano uomini di pace opponendo alla violenza del drago nazi-fascista l’ostinazione della luce.
Lo spettacolo intreccia due storie, che lo spettatore scoprirà poco a poco appartenere agli stessi protagoni-
sti. Basato su un’accurata ricerca storica, restituisce la freschezza, l’incoscienza e la determinazione di quei giovani che hanno gettato le basi dello scautismo cattolico del dopoguerra.
Un racconto di resistenza e di speranza, pensato per il palcoscenico ma capace di vivere anche all’aperto,
nei boschi: dove la memoria incontra il presente e dove il coraggio di pochi illumina il cammino di tutti.




