Peter Pan guarda sotto le gonne , primo capitolo della Trilogia sulla transessualità, affronta il tema dell’infanzia transgender attraverso il parallelismo con il romanzo di James Matthew Barrie: “Peter Pan nei giardini di Kensington”. Nel romanzo Peter Pan scappa di casa dopo aver sentito parlare i propri genitori del suo futuro e si rifugia nei Giardini di Kensington dove vive insieme agli uccelli, e mantiene, come loro, la capacità di volare propria di tutti i neonati.
Non tutto quel che fanno gli uccelli però gli è possibile, poiché il suo corpo resta quello di un umano e allo stesso modo, quando prova a giocare con altri bambini si trova a non conoscere le loro regole. Si rivolge così al governatore dei giardini: il Corvo Salomone, il quale gli spiegherà che la sua natura è quella di “mezzo e mezzo”: non esattamente un uccello, ma neppure completamente un bambino. La natura di “mezzo e mezzo” è diventata per noi una questione di identità di genere.
Raramente si riflette sul fatto che le persone transgender non sono sempre state degli individui adulti, e che il disagio di avere un corpo che non rispecchia la percezione di sé, è una condizione che si origina fin dai primi anni di vita!
Nella nostra riscrittura siamo alla fine degli anni ’90, Peter ha 11 anni e mezzo, è nato femmina ed ha lunghi capelli biondi. Wendy ha 13 anni ed è mora. Tinker Bell è una fata senza bacchetta, ma con una polaroid al collo. Scoprire i primi impulsi sessuali, gestire il primo innamoramento e gli scontri con i genitori per affermare la propria identità sono le prove che spettano al nostro giovane eroe.
Peter “non è esattamente una femmina, ma precisamente un maschio” e nessuno sembra accorgersene!



