Bullet Catch

di Rob Drummond
con Alex Cendron
regia Massimiliano Cividati
costumi Giuliana Colzi
musiche Giacomo Benvenuto
produzione Centro Teatrale MaMiMò
diritti a cura dell’Agenzia Danesi Tolnay

armi in scena fornite da Bruni Guns
un meraviglioso ringraziamento a Mariano Tomatis

“Bullet Catch” è uno spettacolo che vi terrà con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Magia, suspense e profondi dilemmi morali si intrecciano per raccontare una storia che vi porterà sul confine tra realtà e illusione.
Ogni sera, un volontario scelto tra il pubblico sarà al centro di una sfida incredibile: eseguire il famigerato “Bullet Catch” , il trucco di magia più pericoloso e affascinante di tutti i tempi.
Ma questo non è solo uno spettacolo di magia: è una riflessione sulla libertà, sulle scelte e sul nostro desiderio di connessione.
Un’esperienza unica, in cui anche voi, come il protagonista, vi troverete a domandarvi: fino a che punto siamo davvero liberi?

Note di regia
di Massimiliano Cividati

Partiamo dalla fine: “una storia VERA?”. Ed è proprio la VERITÀ, infatti, il protagonista invisibile di questo spettacolo. Rob Drummond crea un intrigante gioco di scatole cinesi in cui spettatori e spettacolo, verità e finzione, magia e poesia continuamente si scambiano di posto, lasciandoci più e più volte increduli di fronte a ciò che vediamo.

In questo senso, ad un decennio dal suo debutto inglese, il testo fotografa una tensione quanto mai attuale: lo sforzo a cui quotidianamente siamo chiamati per discernere le migliaia di informazioni a cui siamo esposti. E lo fa usando con straordinaria intelligenza e leggerezza la “magia” come pretesto e il teatro come “contenitore”.

Lungi dal dare una risposta, la rete costruita è tanto semplice quanto letale: sottrarsi al gioco diventa, mano a mano che la narrazione procede, sempre più complesso. Ci si trova “a bordo”, insomma, e le illusioni e i giochi di prestigio che ci accompagnano lungo il viaggio, sono solo ulteriori pretesti, metafore, per raccontare un’unica struggente verità, che non risponde alla nostra prima domanda, ma le fa da indispensabile corollario: non importa se sia vero o finto … cerca almeno di non affrontarlo DA SOLO.